Rubrica “Ecumenismo Quotidiano”

Rubrica mensile “Ecumenismo Quotidiano“, a cura dell’Ufficio per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso.
Spunti di riflessione e azione.
Tredicesima uscita – Aprile 2022

 

Ripensare se stessi in presenza dell’altro 

  • SFIDE E OPPORTUNITÀ DEL NOSTRO TEMPO
    La storia umana è disseminata da lotte di fratelli diventati rivali, persone della stessa casa che non sanno più riconoscersi nella comune appartenenza. È accaduto anche nella Chiesa di Cristo. Nell’attuale guerra in Ucraina il linguaggio della non violenza attiva del Maestro Gesù convoca e impegna le nostre comunità a rendersi credibili attraverso il riconoscimento reciproco: ripensando se stessi in presenza dell’altro, in equilibrio dinamico tra identità e appartenenza.

 

  • CONOSCERE un fatto di cronaca.
    Ho conosciuto Oxana, una giovane donna eucraina arrivata con la sua bambina Arianna di 7 anni da Kharkiv, un’importante città dell’Ucraina orientale, dove il 26 marzo, le bombe russe hanno colpito per la seconda volta il centro di ricerca nucleare. È stato un incontro fatto soprattutto di sguardi, gesti, accenni di un sorriso che stentava a mostrarsi, per discrezione da una parte e dall’altra per la grande tristezza, segnata su quel volto bello e pallidissimo.  Erano con la zia che le ha accolte e che da anni abita in Italia, disponibile a fare qualsiasi lavoro le permetta di vivere dignitosamente. È lei che ci ha fatto da interprete: venivano dal commissariato di polizia, dov’erano state per regolarizzare la loro situazione in Italia. Arianna si muoveva a piccoli passi, guardandosi attorno, senza mai perdere di vista la mamma. La lingua che sentiva parlare doveva essere per lei una specie di sottofondo alle immagini di tranquilla quotidianità che stava cogliendo: una calma conversazione, spazi liberi, passanti senza fretta, silenzi, il cielo di primavera libero anche da nuvole.  Forse stava facendo pace con altre immagini di segno opposto, paure e rumori di guerra. Per la comunità cristiana di Taormina la presenza di Oxana e Arianna è una delle presenze cartina tornasole della nostra capacità di trasmettere vicinanza, giustizia, umanità.

 

RI-CONOSCERE guidati dallo Spirito di vivere dignitosamente. Neemia 4, 12-15
12Mentre lavoravano, i muratori portavano una spada alla cintura e accanto a me c’era il trombettiere, pronto a dare l’allarme. 13Alle autorità, ai capi e al popolo, io avevo dato queste istruzioni: “Il lavoro è molto e la città è vasta, perciò siamo costretti a lavorare dispersi sulle mura, lontano gli uni dagli altri. 14Dovunque vi troviate, se sentirete suonare la tromba, radunatevi tutti intorno a me. Se ci sarà da combattere, il Signore ci aiuterà”. 15Così continuammo a lavorare, dalle prime luci dell’alba fino a notte, e metà degli uomini si teneva pronta con la spada in mano.

 

  • AGIRE in amicizia, a servizio della nostra comune umanità.
    Il percorso ecumenico tenta di risalire la china delle divisioni e chiama in causa il ruolo di ogni cristiano e dei pastori.
    Il lavoro è molto: dobbiamo aiutarci ad ascoltare e trasmettere i segnali che ci convocano ad agire insieme, per rendere credibile il nostro essere cristiani.

 

PER ANDARE OLTRE.  Cfr. Sussidio “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”. Ripensare se stessi a partire dal cammino dei Magi, p.  95-97

Ritornati nei loro Paesi, ai Magi parve chiaro come il pellegrinaggio che ora li attendeva riguardava non più lo spazio, ma il tempo: si trattava di far vivere alle generazioni successive quella fede nel Messia che ciascuno aveva sperimentato nei suoi tratti essenziali durante il suo andare fisico a Betlemme. La loro vicenda credente da esperienza personale (non individuale!) era chiamata a diventare vissuto ecclesiale.

In questo nostro tempo (ci interpella) il fenomeno migratorio. Una sfida che coinvolge tutte le dimensioni del discepolato, a cominciare da quella che impone a ciascuno, chiesa e discepolo, di pensare la sua relazione con il Cristo Salvatore e quindi la sua identità a partire da una pluralità di modi di realizzarla incarnati dai fratelli di fede. La realtà della sequela di Gesù, i Magi ce lo insegnano, non è mai un’esperienza che si può compiere in solitario perché si dia la pienezza della Verità e della Grazia, Gesù Cristo.

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