«Accogli con benevolenza l’atto di affidamento che oggi ti rivolgiamo,
nella certezza che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di quanto abita nei nostri cuori.
Tu, che molte volte hai soccorso i tuoi figli,
guardaci con amore di Madre in questo momento di prova e di sofferenza
e non lasciarci soli, prigionieri delle nostre paure».
Sono le parole dell’atto di affidamento alla Vergine Maria che questa mattina, 25 marzo 2020, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla ha compiuto al Santuario di Montalto in Messina. Dal “sacro colle” – luogo tanto caro alla devozione mariana dei messinesi – Mons. Accolla ha presentato all’intercessione di Maria i bisogni del tempo presente, invocando la sua mediazione per tutti coloro che, in vario modo, sono coinvolti nell’emergenza:
«l’intercessione della consolazione per i moribondi a causa della pandemia in corso, per coloro il cui decorso diventa irreversibile. Al dolore della malattia si aggiunge il dolore della privazione del conforto dei propri cari, il conforto di una preghiera al loro capezzale, il dolore dell’isolamento totale;
l’intercessione del riposo eterno per coloro che sono morti e non hanno potuto usufruire in pieno del conforto religioso;
l’intercessione della salvaguardia per tutti coloro che non sono stati contagiati;
l’intercessione del discernimento e del servizio umile per chi ha responsabilità civili nella gestione della cosa pubblica;
l’intercessione della saggezza e della pazienza per i cittadini intolleranti, stanchi, smarriti o sfiduciati;
l’intercessione della forza d’amore per tutti gli eroi silenziosi e umili del nostro tempo che ogni giorno sono strumenti della provvidenza per i più disagiati, occupandosi dell’assistenza sanitaria e sociale;
l’intercessione “del dono dell’intelletto” per i ricercatori che sono allo studio dei rimedi farmacologici per debellare il coronavirus;
l’intercessione del sostegno per tutti gli operatori economici: imprese e lavoratori;
l’intercessione della sicurezza e della stabilità per coloro che servono o vivono nei centri residenziali per anziani o per persone con disabilità;
senza alcuna vergogna, chiedo anche di pregare per il clero, per i consacrati e le consacrate: il Signore ci faccia sempre più testimoni di fede, di speranza e di carità per il bene nostro e dei nostri fratelli. A tal proposito, desidero ringraziare i sacerdoti che, pur tra mille difficoltà, stanno accompagnando e sostenendo le Comunità di fede. Questo tempo diventi sempre più tempo propizio per riscoprire e far riscoprire la bellezza e la forza della preghiera».
Con l’Arcivescovo hanno concelebrato Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare, e il parroco don Lorenzo Campagna.